Nel Quartiere Casale di Siculiana le installazioni artistiche sulle sopravvivenze linguistiche arabe


Nel Quartiere Casale, lungo la via Piacarella, all’incrocio con la via Santalucia, sono liberamente fruibili le installazioni artistiche  concernenti alcune parole arabe che ancora oggi sopravvivono nel dialetto siculianese. Siculiana è uno dei pochissimi paesi siciliani in cui, nel proprio dialetto, permangono sia i termini di origine araba, sia le relative pronunce; basti ricordare ad esempio alla parola “Harara” che indica il caldo afoso appicicoso e che ancora oggi viene pronunciato con una forte emissione di fiato della h iniziale. Negli altri paesi la particolare pronuncia della H si è persa subentrando una C. 
Le installazioni sono state  ideate dal Museo #MeTe e realizzate dai soci e volontari dell'ALT Associazione Leisure and Tourisme, nell'ambito del progetto di Rigenerazione del Quartiere Casale. Realizzazione nell'estate 2016, grazie ad un apposito laboratorio coordinato da Leandro Agrò e Stefano Siracusa e con la partecipazione dei volontari dei campi estivi.
Il progetto è stato patrocinato dal Comune di Siculiana, Ass.ti alla Cultura e al Turismo e da Siculiana Ricicla.
Le installazioni sono liberamente fruibili

Funzione comunicativa delle installazioni: tali installazioni si prefiggono lo scopo di inculcare, in maniera artistica, il sentimento dell’accoglienza e dell’integrazione considerando che, per secoli, la Sicilia è stata terra di accoglienza e di multiculturalità. Così nel dialetto siculianese ancora oggi attestiamo delle sopravvivenze linguistiche di origine araba: un patrimonio che non deve essere perduto. L'inserimento delle installazioni riproducenti termini di origine araba, ancora in uso nel dialetto locale, ha inoltre una precisa mission socio-culturale: stimolare il ricordo collettivo nonché quello di educare le nuove generazioni alla conoscenza approfondita del proprio dialetto. Il dialetto infatti offre la possibilità di avere una visione molto più ampia rispetto all'uso esclusivo della lingua nazionale. La lingua è lo specchio della storia: solo attraverso un'approfondita conoscenza delle varietà dialettali è possibile rintracciare le diverse sedimentazioni culturali che - di volta in volta - le numerose dominazioni hanno lasciato in Sicilia. A partire dal IX sec. d.C. gli arabi dominarono la Sicilia introducendo innumerevoli innovazioni dal punto di vista agricolo, politico, urbanistico e linguistico. Lo stesso Quartiere Casale ha un'origine araba ed è stato successivamente modificato dai Chiaramonte, quando nel 1310 fu edificato, su una precedente fortezza araba, l'attuale castello.
Materiale utilizzato: cubi in legno di diversa dimensione e tavole 

I Significati delle parole

Dammusu: soffitto ( dal verbo dammus ), poi il significato del termine si è evoluto identificando la tradizionale abitazione siciliana.

Giuggiulena: seme di sesamo ( da giulgiulan )

Giurana: rana ( da jrhanat )

Maidda: base o recipiente in legno usato per impastare la farina o lavorare il pomodoro ( da màida, mensa, tavola.

Harara: caldo afoso e appiccicoso

Balata: pietra o balaustra per estensione tomba ( balat )

Gebbia: vasca di conservazione dell'acqua utilizzata per l'irrigazione dei campi ( da jabh, cisterba )

Tannura: cucina in muratura ( da tannur, forno ), poi il significato del termine si è evoluto identificando esclusivamente la griglia o il barbecue

Zaccanu: recinto per le bestie o vacche ( da sakan ); poi il significato del termine si è evoluto identificando metaforicamente i luoghi di lavoro usuranti, o comunque un lavoro usurante ed opprimente

Harrubba: frutto del carrubbo ( da harrubcfr )

Bagliu: cortile ( da bahah )


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